15 luglio 2016

In un ancòra




Il polso batte. Me ne accorgo da come cala
la tua mano nel mio tramonto. Non ha più
tempo l’unghia di improvvisarsi graffio.
Il sangue esce con il vestito adatto. Rosso
carminio, sembra un verme indeciso: usa la piega,
nella piega si allunga: quale istinto guida
la sua avventura? Le vene se lo portano via.
Provi piacere se lappo: vorrei stirarti la ruga
restituendole il muscolo elastico del bacio.
Mi manca la forza per venirti davanti, sono sincero.
Le lancette superano il giro organizzato ora,
i tasti convengono, lo so, lo ammetto; scrivo,
è preferibile. Diciamo di sì in un momento
sbagliato, dici di no mentre ti riprendo sull’unghia,
nel sangue frenato. Per adesso godo quest’attimo
in un ancòra tutto è passato quando occorre.


Elab. immagine: ferdigiordano




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