26 luglio 2017

Esegesi del fuoco astrale




Dalla fiamma la pelle agguanta
una massa d’organi confusi a mente.
Come gusci si aprono pensieri: tirarli fuori
è abboccare all’esca, accordare i polmoni
a una sola atmosfera.  
Quale tizzone introdurrà l’inferno, quale voluta il paradiso?  
Il fumo fa credere che la compagnia avanza
e una donna, come crisostoma, scintilla con le labbra
sulla falsariga del fuoco. Divide qualcosa
da qualcuno, di colpo: me dalla soglia del sangue.
Il sangue dalla soglia dell’amore.
L’amore dalla soglia delle stelle.
Le stelle dalla soglia del corpo.
Il corpo sulla soglia del pianeta esagitato
esamina le vicinanze come un guscio.
E non se ne esce!
Non mi convincono più le costellazioni. Ossia
il tepore è una lente che allontana il contatto
dalla vista. Penetra in breve l’oscuro
ma lascia incerto il lume. Mi ha coinvolto

questa corbelleria, tutto qui.


Immagine dal web - riel. ferdigiordano

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