Gigi
Stanno scomparendo i miei sorrisi
dai visi che li avevano portati al mondo
come identità di spirito.
Si stanno riducendo i nomi da cercare:
sulle porte e nei portoni cambiano
le voci ai citofoni.
Gigi è un dente della vecchia città
che ricordo di nuovo, forse perché
adesso lo avverto con la lingua
caposaldo d’amore.
Ah, che mese gennaio che ha spento
luci e amicizia in corso.
Ingigantivano le feste più dei datari
e le date guizzavano
senza contenersi al largo,
ma adesso il golfo fermo si accosta
al tuo scoglio con il marmo bianco
sulla cresta dell’onda.
Dall’ultima volta i cristalli del sale
normalmente pruriginosi attestati
dell’acqua si trasferiscono in lacrime
testimoni della fortuna
di averti in corpo.
(a L.L. - RIP)
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