[Guerra: lotta tra stati, o all'interno di uno
stato, condotta con le armi passate per gli uomini o con gli uomini passati per
le armi.
2 estens. Azione volta a
combattere elementi o situazioni considerati dannosi per la salute morale o
materiale, purché non se ne disponga traffico lucroso.
3 fig. Divergenza, contesa fra
individui o gruppi, volta a piegare il morale dell'avversario o a piegare
l’avversario alla propria morale.
4 fig. Concorrenza commerciale
spinta all'estremo; contrasto economico esasperato, collutt(u)azione monetaria.
• sec. XIII, prima e poi,
praticamente](*)
Pertanto la guerra è un atto esigente
macerie, un volano
di urla, ricoveri, carriere e corrieri
spezzati.
E’ se la parola diventa acciaio puntuto
o se arroventa il gelo, rimpingua i
fossi, interpone
tra udito e sparo il corpo; se accavalla
le gambe
nelle pozze rosse; se celebra la mira
con la pisside
del torace o il tabernacolo del cranio o
qualsiasi bersaglio
in movimento. Se inaugura il
cordoglio
cancella il patronimico, diviene conto
sotterraneo.
Ed è se un concistoro di energumeni
dorati dimentica
che chi scavò quell’oro, scava la
trincea
e chi lo gettò via dal collo, dal collo
pende
e chi al collo ha ancora catene rozze è
la razza
antecedente ad ognuno di noi.
Scompaiano dalle vesti
il luccichio, il rombo, la peluria
finalmente: - Signore!
fa' che mio figlio parli agli uccelli,
ai pesci, alle trebbie, ai meli,
io ti aiuto col grido, finché posso.
(*)da:
dizionario il Sabatini-Coletti, liberamente reinterpretato
(nda).
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