Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio nulla mi resta
se non quella nostalgia.
N. Hikmet
Sono una valigia di pelle, Dentro,
ossa ammennicoli di terra
aromi di porto
odore di stazioni che non si
muovono
ma spostano i viaggiatori con
attenzione
agli
accenti.
Proprio lì le formiche
accentuano
spigoli pareti piancito
convogli
frenetici segnano con verbi
chimici
la sintassi più comoda ai
trasporti.
Ci sono sconosciuti in ogni
luogo
ma non aver paura: la
valigia è di pelle
il terrore lasciato altrove
sguaina le case ora
Ho portato ogni cosa (in vero
non molto)
La casa giusta
è con me
Non ho permesso si svuotasse
di pesi
non ci è mai permesso
lasciare indirizzi
se non siamo città capitali
caput mundi
Il cammino continua
senza orme: soprattutto da
uomo la stazione è opera
dei binari quindi non mia
ancor più il porto diventa
un aggregato del mare quindi
non mio e la casa
è la sensazione più arcaica
che giusta
la nuca intraversa un brivido
a vederla
per mancanza di spazio
Ma non c'è davvero lo spazio
e per il creato
non ho che un futuro Il solo
futuro è sulle facce
nuove
Stanno come rivolte
come rivolte colgono
impreparati.
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