C’è un posto nel mondo - una fragile
laguna con dominio di coralli -,
nel quale la contemporaneità non è affilata
dagli orologi.
La mente è questa oasi, la casa una barriera.
O il contrario se capita che.
Il sole non è obbligatorio, ma si mette in luce
come lo ricordiamo. La luna
per la sua parte ha scelto una finestra
a tutto sesto e di quarto in quarto
imperversa sul cupo.
Le stelle si danno a segni postdatati
ed altre si cambiano a parole.
E muove le lancette in giro la donna
cui appartengo in meno di un secondo.
È la donna che amo in breve.
Nella riga di sopra lei mi mette in riga.
Così nello studio
compio un’azione di conoscenza: immagino
ogni stanza da letto dove capire
è far correre il dito
in soccorso degli occhi:
occhi che misurano gli angoli
in cui mi rannicchio perchè mi imbracci
con un senso di padronanza di arti e parti
che annienti la distanza senza mezze misure.
Non è forse questo il biadesivo opportuno
in vita?
Immagine dal web
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