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| Un soffio a parole - elab. grafica ferdigiordano2011 |
Si sta così tanti dov’è la terra
che spesso mi appaio all’argilla.
Direi peggio: acqua in ferma.
Oggi è liquido da diverse settimane, ormai.
Amo e odio e accavallo le gambe
come un fiume senza riflessi:
anse laddove le ginocchia
espongono ciottoli le rotule.
Pensare un ché diverso, allora. Magari
la frescura che ogni fiamma porta in sé
- ho coscienza che una passione
sia il vero muscolo del calendario. Intorno,
la supremazia del miracolo.
Posto che sia quel fuoco
da spegnere per intero, ditemi se non deve tremare
l’anima che prima della bocca
va per parlare al suo angolo di cottura,
risalire dalla cenere a
tutte le facce possibili precedenti la folla.
Ecco il profilo del sè, nella tua grafica che arresta l'istante, mentre il soffio d'alito esce dalla bocca. Girando l'immagine vedo il profilo di una catena montuosa. Così l'insieme mi appare, con l'uomo e il suo soffio, col monte...
RispondiEliminaPoi quell'ossimoro della fiamma che genera frescura e insieme tutti gi interrogativi che ti poni, e che poni al lettore.
E la passione sì, giace in essa ogni muscolo di calendario.
Un abbraccio di splendida brina che qui persiste immota.
grande possente ecarica di forza, quella passione oh sì quanto mi sento di abitarla!
RispondiEliminami fa piacere questo tuo nuovo blog, io ne ho anche uno qui, ma per ora scrivo su wordpress !
ciaooo